Semplici oggetti che la Terra ci dona dopo che si è compiuta la loro prima natura, che rivelano una bellezza nascosta, carica di luce e di vita. Non amiamo modificare troppo queste radici, ma solo pulirle, liberarle, far emergere la loro gloria; sono loro che esprimono il proprio messaggio e suggeriscono con la loro forma una nuova destinazione, un nuovo significato. Bisogna trasfigurare il nostro sguardo, lasciar cadere le velature degli occhi che li appesantiscono di significati univoci, lasciar frantumare le durezze interiori del cuore. Per condividere quasi una (loro e nostra) rinascita, un risplendere della (loro e nostra) luce nascosta.
di Luca Buccheri e Monica Rovatti