Carissimi amici della “Terra del Santo”, volevamo riflettere sui rischi reali dei viaggi che proponiamo nella terra del Santo. Attualmente esistono delle forti tensioni e dei conflitti nei paesi del Medio-Vicino Oriente e del Nord Africa, soprattutto in Siria, Libia e Iraq, dove l'autoproclamato Califfato dell'Isis cerca di conquistare territorio e di imporre anche con la violenza la sharia, la legge islamica. A causa di ciò le minoranze di altre fedi e culture (vedi cristiani, curdi, yazidi, sciiti) abitanti in quei territori, sono perseguitati e costretti alla fuga. Di enorme gravità è la situazione di questi profughi (a milioni) che trovano centri di accoglienza in Libano, in Giordania e oltre mare in Europa.
La situazione che riguarda Israele-Palestina, per quanto geograficamente circondata da tali situazioni instabili e conflittuali, è del tutto differente dal punto di vista politico ed economico. Lì non ci sono infiltrazioni o tentativi da parte dell'Isis di entrare nel territorio israeliano e palestinese, e non si registrano situazioni di pericolo specifiche per le minoranze cristiane nè tantomeno per i pellegrini, che sono sempre particolarmente benvenuti sia da parte palestinese che israeliana. Attenuata la cosiddetta "Intifada dei coltelli" dello scorso anno (2016), cioè singoli ma ripetuti episodi di accoltellamento da parte di cittadini palestinesi nei confronti di cittadini israeliani, si registrano attualmente episodi isolati di violenza, rivendicati come attacchi terroristici, attraverso l'investimento di cittadini e soldati israeliani con camion e altri mezzi, come quello avvenuto sulle colline di Gerusalemme lo scorso gennaio, causando la morte di 4 soldati di leva e 15 feriti.
Per questo motivo è consigliabile ai pellegrini e visitatori in Terra Santa di muoversi sempre in gruppo, accompagnati da guide esperte, ed evitare locali e mezzi pubblici (o a noleggio) israeliani.
Sul sito della Farnesina viaggiare sicuri si potranno ricevere ulteriori informazioni per intraprendere il viaggio in tutta sicurezza. La Farnesina non vieta né sconsiglia i viaggi in Israele (diversamente dal 2014). Per questo motivo, i nostri viaggi e pellegrinaggi – come la maggior parte degli itinerari di turismo religioso cristiano presenti in Israele – evitano il soggiorno in aree a rischio (Striscia di Gaza, Golan) e prendono tutte le precauzioni necessarie a minimizzare i rischi e a garantire il maggior livello di sicurezza possibile, in modo da consentire la scelta responsabile di parteciparvi. Questa precisazione nasce dalla consapevolezza della grande influenza negativa che hanno le notizie che appaiono sui “media” riguardo Israele, la Palestina e le terre vicine, creando grande allarmismo e paure eccessive. La storia di questo lungo conflitto israelo-palestinese ci ha mostrato che quella terra è da secoli contesa e che dunque certe tensioni accompagneranno sempre il pellegrino e il visitatore; sarà difficile trovare un tempo di assoluta pace e assenza di problemi, anche se sarebbe molto auspicabile!
Eppure riteniamo che ci siano le condizioni per partire anche perché mai in Terra Santa i pellegrini e i turisti sono stati attaccati (diversamente da altri paesi vicini ad alta vocazione turistica), essendo tra l’altro una delle maggiori fonti di reddito sia per i palestinesi che per gli israeliani. I proverbiali controlli di sicurezza israeliani sia in aeroporto che nel territorio ci permettono di dire che forse non c'è paese al mondo più "sicuro" di Israele riguardo possibili attacchi terroristici.
Queste considerazioni non esimono dal fatto che ciascun viaggiatore deve assumersi la responsabilità personale e i rischi connessi al viaggio che desidera intraprendere.
Per dei cristiani, infine, andare nella Terra del Santo è un segno di testimonianza molto significativo per la minoranza cristiana palestinese e israeliana, che si aspetta dai loro più ricchi e fortunati fratelli nella fede occidentali non solo una solidarietà economica, ma soprattutto una visita che li faccia sentire meno soli e più in relazione con le altre chiese. Per questo – come diceva spesso Giovanni Paolo II – “non abbiate paura!” e andate nella terra del Santo! Luca Buccheri (aggiornato al 22 febbraio 2017)