Gv 1,6-8.19-28 "Tu chi sei?"
A questa fondamentale domanda Giovanni risponde con la sua vita, autentica testimonianza di luce.
A questa fondamentale domanda Giovanni risponde con la sua vita, autentica testimonianza di luce.
Il deserto è un passaggio obbligato per ogni rinascita.
L'inizio di un nuovo ciclo liturgico è l'invito ad aprire gli occhi, a stare attenti e pronti a ciò che senza preavviso sta arrivando, con il suo carico di novità.
Non è facile riconoscere la dignità di una persona povera. Eppure prendersi cura delle fragilità è incontro col divino.
Per paura non ci accorgiamo di quanto valiamo, non riconosciamo la nostra unicità, sotterriamo i nostri talenti. La parabola ci invita a osare la vita.
Una parabola, dieci ragazze e un pugno d'olio. La differenza tra una vita pienamente riuscita ed una piatta e insipida sta proprio nel condimento.
L'amore è la più potente energia capace di trasformare la realtà, è forza totalizzante che libera e slega dagli stretti vincoli della legge.
Ci sono amori a senso unico, simili a illusorie infatuazioni o a malati servilismi, ma c'è un amore vero, pieno, reciproco, che si nutre di ascolto, di attenzione, di verità, di concretezza.
Ci sono molte vie che portano alla Vita e c'è un mezzo sicuro per raggiungerla: essere autentici.
Ci sono molte vie che portano alla Vita e c'è un mezzo sicuro per raggiungerla: essere autentici.
"Bisogna amare le porte perché sono il posto dove nessuno si ferma. Il posto da dove si passa, da dove si parte, dove avvengono tutti gli incontri. Bisogna odiare le porte chiuse, chiuse agli incontri e chiuse a chi parte” (Abbè Pierre)
"Bisogna amare le porte perché sono il posto dove nessuno si ferma. Il posto da dove si passa, da dove si parte, dove avvengono tutti gli incontri. Bisogna odiare le porte chiuse, chiuse agli incontri e chiuse a chi parte” (Abbè Pierre)