Nelle notti della vita, quelle che lasciano vuote le reti, siamo invitati a prendere il largo e a diventare pescatori capaci di far emergere dal nostro "nulla" tutto il potenziale umano intrappolato negli abissi dell'incompiuto, nei gorghi mortali dell'omologazione.
Il vero profeta è rifiutato ma non fa la vittima, scomoda i benpensanti e introduce versetti pericolosi per il quieto vivere. La presunzione di chi crede di possedere la verità
Siamo tutti prigionieri. "Evangelo" è la buona notizia che c'è un "ANNO DI MISERICORDIA" in cui ci è data la possibilità di vivere liberi oltre le paure, le cecità e le dipendenze che bloccano la vita. A patto di ricominciare da ORA.
Nel primo dei "segni" che Gesù compie avviene la trasformazione dell'acqua in vino. La vita è una festa, un banchetto di nozze a cui non può mancare il buon vino della gioia e della gratuità, l'ebbrezza creativa dello spirito che tutto rinnova.
Se c'è un Dio poco ingombrante, quello è il Dio Bambino che nasce a Betlemme e ci invita a entrare nei nostri vuoti, nelle nostre ombre, e nei nostri silenzi per partorire Vita e dare un volto di carne all'Amore.
Quel sì al "nulla è impossibile" ha fatto alzare in piedi Miriam di Nazaret e le ha fatto muovere i primi passi della fiducia. Per cercare e trovare conferma ai segni.
Ci sono due battesimi, quello di acqua di Giovanni il Battezzatore, e quello di fuoco di Gesù. Relativizzare la proprietà privata, vivere la solidarietà e la condivisione, rispettare gli altri sono il primo passo per cambiare vita; ma la piena trasformazione della coscienza avviene solo all'alta temperatura della misericordia.
Ci sono parole che condannano, segnano, distruggono l'esistenza e c'è una Parola che "scende" nei deserti del nostro cuore per ricrearlo e rinnovare la vita. Come per lo sconosciuto Giovanni il Battezzatore, che diventerà gestatore di avvenire per cercatori di perdono e di pace.
In questo tempo così spaccato tra valori ideali professati e realtà vissute, siamo a forte rischio di "bipolarismo", con una vita pratica staccata dalle ispirazioni che il Vangelo suscita. L'invito di Gesù è di ricucire lo strappo, attraverso uno sguardo attento e vigilante sulle cose che accadono, che riavvicini il Mistero alla Storia e le nostre vite alla Vita.
Sono giorni di violenza, quelli del nostro mondo, in cui non sappiamo come reagire. La festa del Cristo Re, nata in tempi molto oscuri tra fascismo, nazismo e stalinismo, può suggerirci una logica diversa per affrontare il male, con la forza della verità.
Ci sono giorni in cui tutto sembra precipitare, la vita sembra chiudersi e perdere ogni orientamento e fine. Questi momenti di crisi, sia personale che sociale, possono essere occasioni perchè venga il "figlio dell'Uomo", perchè la nostra storia conosca un nuovo inizio e si inauguri una nuova umanità.
Quali sono i nostri maestri e dove li cerchiamo? Sappiamo guardare con attenzione a ciò che conta veramente? Gesù, profondo osservatore della Vita, ci indica una povera vedova come vangelo vivente, modello incarnato di fiducia radicale, di dono senza risparmio e calcolo.
